Il Parlamento Europeo ha emanato un nuovo regolamento per far fronte alla carenza di semiconduttori molto richiesti dall’attività digitale.
Nel 2023, il Parlamento Europeo ha affrontato la crisi dei semiconduttori, implementando un nuovo regolamento per affrontare la carenza di componenti elettronici iniziata alla fine del 2020. L’obiettivo principale di questo regolamento è quello di potenziare le capacità produttive dei semiconduttori dell’Unione Europea, garantendone la competitività nel campo della tecnologia e dell’innovazione digitale in futuro. I
l termine semiconduttori si riferisce ai microchip, piccoli circuiti che consentono il funzionamento dei dispositivi elettronici. A causa della crescente attività digitale, la domanda di questi circuiti è continuato a crescere.
Crisi dei semiconduttori, l’azione del Parlamento Europeo per affrontare la carenza di materiale
La crisi dei semiconduttori è stata affrontata dal Parlamento Europeo attraverso l’emanazione di un nuovo regolamento, che mira ad affrontare la scarsità di componenti elettronici verificatasi a partire dalla fine del 2020, potenziando le capacità di produzione di semiconduttori dell’Unione Europea.
C’è una penuria, dunque, di microchip, ovvero di piccoli circuiti, la cui domanda ti è aumentata con la crescita dell’attività digitale. È importante ricordare che, anche se il mondo virtuale è intangibile, per funzionare ha bisogno di hardware fisico e di materie prime.
Ad esempio, uno smartphone è composto da 160 circuiti diversi all’incirca, mentre sono ben 3.500 i circuiti contenuti dalle auto elettriche ibride.
L’importanza di queste componenti nella vita quotidiana
Inoltre, i semiconduttori sono utilizzati in diverse attività quotidiane senza che le persone se ne rendano conto. Garantire una fornitura sicura di microchip è fondamentale per gestire le attuali infrastrutture digitali e investire in nuove tecnologie come i sistemi cloud, comunicazioni 5G e intelligenza artificiale.
La produzione di circuiti dipende da una complessa catena di fornitura globale. Tuttavia, a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia del 2020 e dello scoppio della guerra in Ucraina, questa rete di relazioni e scambi è diventata vulnerabile.
La crisi climatica non solo sta avendo un impatto devastante sulla natura, ma sta anche causando problemi economici. La siccità e gli incendi sono solo alcuni degli eventi estremi che stanno colpendo grandi stabilimenti produttivi, come quelli che realizzano semiconduttori.
I semiconduttori sono un componente fondamentale di molte tecnologie moderne, come smartphone, computer e auto elettriche. La loro produzione dipende – in gran parte – da paesi come Cina, Corea del Sud e Taiwan, ma la crisi climatica e la pandemia di COVID-19 hanno messo a dura prova la catena di approvvigionamento.
Per affrontare questa situazione, l’Europa ha recentemente adottato l’European Chips Act, che mira ad aumentare la produzione di semiconduttori in Europa. Attualmente, l’UE ha una capacità produttiva inferiore al 10% su scala mondiale, ma l’obiettivo è di aumentarla almeno al 20%.
I fondi stanziati
Per fare ciò, si pensa a un partenariato tra soggetti pubblici e privati degli Stati Membri. Questo coordinamento permetterà di creare nuove sinergie e ottimizzare le risorse a disposizione, superando la crisi dei semiconduttori e garantendo l’accesso a tecnologie essenziali per il futuro.
L’obiettivo del progetto è quello di sostenere l’industria dei semiconduttori europea, un settore strategico che produce apparecchiature elettroniche di consumo e tecnologie avanzate per il trasporto, la salute e la sicurezza
Il finanziamento dell’Unione Europea comprende misure per promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie nell’ambito della ricerca e innovazione (R&I), migliorare la competitività delle imprese attraverso i programmi di supporto alla crescita, creare nuovi posti di lavoro e rafforzare le capacità manageriali.
In particolare, l’investimento UE prevede l’ampliamento e il rafforzamento dei settori industriali coinvolti nella filiera dei semiconduttori. Il programma si basa su una rete di centri di ricerca e di competenze che consentiranno alla Commissione Europea di coordinare gli sforzi per la realizzazione dell’industria 4.0 e il trasferimento tecnologico in tutta Europa.
Gli 11 miliardi di euro stanziati sono destinati principalmente a finanziare progetti innovativi nel settore industriale e scientifico, con particolare riguardo alla creazione di nuovi prodotti o servizi per le imprese europee del futuro.
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ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2023 12:43